Flavia Sebrio

Castelseprio longobarda, presidio militare e città regia.

In mostra fra Milano e Castelseprio l’importante ruolo del ricco Castrum attraverso collezioni di  gioielli e di monete della nobiltà longobarda.

Un’interessante e significativa testimonianza dell’importanza e del ruolo del castrum di Castelseprio in epoca longobarda, in particolare dei suoi contatti diretti con la corte regia, è rappresentata dai reperti monetali riconducibili a una zecca sepriese e che i Musei Civici di Milano possiedono un importante nucleo di tremissi stellati longobardi di Fl(avia) Sebrio, si propone l’allestimento temporaneo presso il Civico Museo Archeologico di un piccolo spazio espositivo per la presentazione di questo tema attraverso l’esposizione dei suddetti tremissi stellati conservati presso il Civico Medagliere e del tremisse pseudoimperiale barbarizzato a nome di Giustiniano che rappresenta uno dei reperti più importanti dell’Antiquarium di Castelseprio, da poco rientrato dalla mostra “I Longobardi. Un popolo che cambia la storia” (Pavia-Napoli-San Pietroburgo).
Presso l’Antiquarium di Castelseprio sarà parallelamente allestita una vetrina tematica dedicata all’esposizione di alcuni materiali da corredi funerari rinvenuti all’inizio del Novecento a Nosate, sito, come Castelseprio, d’importanza strategica nella rete dei presidi militari longobardi; si tratta di significative testimonianze della presenza di guerrieri di rango, che non potevano mancare anche a Castelseprio (città definita “flavia” sui tremissi di Desiderio) ma di cui l’Antiquarium possiede assai scarse testimonianze materiali.Le due esposizioni saranno dotate di apparati didattici in italiano e inglese (didascalie, pannelli, immagini, un racconto illustrato) e corredate da attività collaterali (conferenze, visite guidate, laboratori didattici ecc.), oltre a rientrare nella mostra complessiva virtuale online e nel catalogo bilingue a stampa e digitale relativi all’intero progetto “Longobardi in vetrina”.

Data: 02/02/2019 – 21/07/2019
Regione: Lombardia
Città: Castelseprio (VA) e Milano
Tema: Numismatica

Il progetto “Longobardi in vetrina” nasce dalla volontà di far conoscere e dialogare i musei, che ciascuno dei sette luoghi della rete del sito seriale (Cividale del Friuli, Brescia, Castelseprio-Torba, Spoleto,  Campello sul Clitunno, Benevento, Monte Sant’Angelo) con altri musei nazionali non appartenenti alla rete ma dotati di una sezione longobarda o altomedievale.

Questo incontro si è realizzato attraverso 7 esposizioni tematiche articolate nelle 15 sedi tra cui:

Parco Archeologico e Antiquarium di Castelseprio 
Immerso in una splendida cornice, il Parco Archeologico di Castelseprio comprende i resti del castrum (fortificazione) che, sorto in età tardoantica, conobbe un’importante fase espansiva in età longobarda e carolingia, per poi essere distrutto nel 1287 dall’esercito di Ottone Visconti.

Civico Museo Archeologico di Milano
Il Museo ospita in strutture di epoca romana e medievale ancora ben conservate in alzato, una ricca collezione di reperti etruschi, greci e altomedievali, oltre ai reperti provenienti da scavi eseguiti a Milano fin dall’Ottocento.

 

 

Monete, che passano di mano in mano.
Veloci, come è veloce la ricchezza che cambia padrone.
Dischi di metallo che scintillano fra le dita, lucidi, seducenti.

Sulle facce dei denari i volti dei signori che governano il mondo, nomi di re, di imperatori. Arrivano in ogni angolo dell’impero, le monete. E anche più in là, in terre ormai sotto il controllo dei barbari, dei Longobardi. Perché anche loro, che non sono più sudditi dei Romani d’Oriente, e si sono presi l’Italia e la dominano, per reggere un regno hanno bisogno di quei dischetti di metallo.
Quante storie possono raccontare, le monete.

Queste di Castelseprio narrano di Longobardi di città, quelli che abitano le mura del castrum, che, come un falco, controlla dall’alto e presidia una terra ricca. Notabili del regno, raffinati come romani, abituati a case comode, a chiese ben decorate, a vesti sfarzose e a tombe dai corredi eleganti. Inciso sul tremisse, il severo volto di Giustiniano scorreva fra le loro dita, grifagno, infastidito per il tocco delle mani barbare o per le correttezze della legenda. Ma Flavia Seprio era questo, un presidio ma anche un punto d’incontro per influssi diversi, un crocevia di merci, di uomini, di idee. Nelle zecche longobarde, i tremissi bizantini sono un modello e un’ispirazione.
Il volto di Giustiniano pian piano viene sostituito con legende più corrette, che richiamano il nome dei nuovi sovrani, fino a Desiderio, l’ultimo re che Carlo Magno scaccerà dal trono. Nuovi padroni si muoveranno per le strade del castrum, nuovi dischetti di metallo prezioso sostituiranno quelli longobardi.

Veloci come le monete, anche i regni passano di mano.

Mariangela Galatea Vaglio

Dalla penna di Mariangela Galatea Vaglio e la regia di Marco Melluso e Diego Schiavo, il Video Racconto della Mostra.